sabato 3 dicembre 2011


Israele: compagnia aerospaziale progetta di costruire impianto di desalinizzazione

In 18 mesi le Industrie Aerospaziali Israeliane (IAI) prevedono di costruire un impianto di desalinizzazione basato su una tecnologia finora inedita. Lo ha rivelato durante una conferenza Baruch Merovach, vice presidente per la strategia e la pianificazione del gruppo aerospaziale israeliano, che negli ultimi tempi sta allargando al sfera dei propri interessi anche settori dell’industria civile, come appunto l’acqua.«L’industria delle infrastrutture idriche – ha spiegato il dirigente – conoscerà una forte domanda internazionale nel prossimo futuro. Ci aspettiamo una richiesta crescente di acqua depurata, dovuta alla crisi idrica prevista dai principali analisti. Intendiamo dunque presentare al mondo un nuovo approccio – ha continuato Merovach –, il quale consente la desalinizzazione dell’acqua marina in maniera diversa rispetto ai metodi utilizzati finora: la nostra tecnologia è più efficace ed economica di tutte quelle correnti». I vertici di IAI non hanno diffuso ulteriori dettagli. Oltre a questa innovativa tecnologia per la desalinizzazione, le IAI stanno studiando anche un sistema di monitoraggio continuo degli acquedotti che consenta di ottimizzare le risorse evitando gli sprechi.2 dic. http://www.focusmo.it/

Cervelli in fuga, un fiorentino a Tel Aviv

Claudio Orlandi ha 28 anni, una laurea in ingegneria informatica conseguita con il massimo dei voti (110 e lode) e un curriculum accademico internazionale. "Sono orgoglioso di essere italiano, ma tornare... "

Claudio Orlandi, ricercatore all'università israeliana di Bar-Ilan
Claudio Orlandi, ricercatore all'università israeliana di Bar-Ilan

Firenze, 1 dicembre 2011 - Un ragazzo all’apparenza come tanti, ma con i ‘numeri’ giusti. La sua storia inizia a Firenze, 28 anni fa, ma poi passa da Aarthus (Danimarca), Los Angeles e Tokyo, per arrivare, adesso, fino a Tel Aviv: più opportunità, più strumenti per poter continuare le sue ricerche. Il suo campo è la crittografia, una scienza ai più sconosciuta ma in realtà utilissima nella vita di tutti i giorni. Claudio Orlandi ci ha ‘visto lungo’, e dall’Erasmus (programma di scambio tra Università europee) non è più tornato. Ha studiato, ha messo in gioco le sue conoscenze e la sua intraprendenza, ha saputo sfruttare il suo talento, e il suo cervello. Oggi vive e lavora a Tel Aviv, all’Università di Bar-Ilan, e ci ha raccontato la sua esperienza.Come sei arrivato a Tel Aviv?Abbastanza per caso. Sono nato e cresciuto a Firenze. Anzi, sono nato e cresciuto a Rifredi, a 10 minuti a piedi dall'ITI Leonardo da Vinci e dalla Facoltà di Ingegneria che ho frequentato. Non avevo mai pensato di muovermi, ma poi durante gli studi ho iniziato a interessarmi alla crittografia e ho deciso di andare ad Aarhus (Danimarca) con il progetto Erasmus per lavorare al mio progetto di tesi. E invece non sono più tornato: sono rimasto in Danimarca per 3 anni a fare il dottorato (con un periodo di 6 mesi a Los Angeles e di 3 mesi a Tokyo), e da 6 mesi sono a Tel Aviv per un "post-doc".Che cosa stai facendo là? Di cosa ti occupi?"Lavoro all'università di Bar-Ilan. Sto lavorando come 'post-doc' (più o meno quello che in Italia chiamiamo 'assegno di ricerca'). Sto seguendo diversi progetti di ricerca nel campo di crittografia, sicurezza e privacy. In parole semplici, la crittografia è la scienza che si occupa della protezione delle informazioni, e viene usata
continuamente in tanti applicazioni differenti: quando parli al cellulare, quando vai al bancomat, quando compri qualcosa su internet, quando ti colleghi ad una rete wireless, etc."..................Com'è la vita a Tel Aviv?"Tel Aviv è una città fantastica. E' la capitale "laica" di Israele (con Gerusalemme la controparte religiosa). In Italia si sente parlare di queste zone quasi esclusivamente in rapporto al conflitto Israele-Palestina (che è molto più complesso di quanto pensassi quando sono partito). Ma c'è molto di più in Israele. Tel Aviv è una città occidentale, con bar e ristoranti aperti giorno e notte. E' anche conosciuta come la capitale gay del Medioriente,essendo l'unico posto dove ogni orientazione sessuale è accettata dalla società. E' piena di giovani, di cultura, musica e arte. Gli israeliani alla fine sono molto simili agli italiani (dev'essere l'acqua del Mediterraneo), eccetto che chiaramente qui la maggioranza della popolazione è ebrea (con presenza di arabi, cristiani o musulmani, e drusi). Quest'anno niente luci e decorazioni di Natale per strada e nei negozi!" http://qn.quotidiano.net


Eravamo pessimisti? In realtà è andata peggio di quel che si temeva

Di Barry Rubin, http://www.israele.net
Sin dallo scorso febbraio avevo previsto che i Fratelli Musulmani avrebbero vinto le elezioni in Egitto. Molti mi dicevano che ero troppo pessimista. Ora iniziano a uscire i risultati del voto e… sorpresa: sono peggio di quanto pensavo. La mia previsione che i Fratelli Musulmani e altri islamisti avrebbero ottenuto una leggera maggioranza sembra essersi più che realizzata. Stando alla maggior parte dei resoconti, la Fratellanza si sta piazzando da sola appena sotto il 40%.Perché peggio di quel che pensavo? Almeno per due ragioni.La prima è che i voti che vediamo ora provengono dalle principali aree urbane del paese. Se vi sono dei raffinati utilizzatori di Facebook, si dovrebbero trovare in città come il Cairo e Alessandria. Se i moderati vanno così male nelle grandi città, cosa accadrà nei villaggi su per il Nilo? Se un partito fascista arriva primo nei distretti socialdemocratici di qualche paese europeo, allora uno capisce d’essere davvero nei guai. La Fratellanza è arrivata prima al Cairo e ad Alessandria. Fateci mente locale. Naturalmente vi sono in quelle località milioni di immigrati dalle aree rurali, ma sono anche i luoghi dove vive la classe media, per quello che è.In secondo luogo, i partiti moderati non sono arrivati nemmeno secondi: sono arrivati terzi o giù di lì. Secondi sono arrivati i salafiti, vale a dire gente persino più estremista della Fratellanza Musulmana. Che siano andati così bene è una sorpresa. Che siano andati così bene senza sottrarre ai Fratelli Musulmani nemmeno un punto è davvero scioccante.Le stime danno intorno al 5-10% il Partito della Giustizia, vale a dire i famosi ragazzi di Facebook della “rivoluzione” di gennaio. Significa che, anche insieme agli altri due principali partiti moderati, i liberali non saranno in grado di bloccare nulla. La Fratellanza sente già l’odore del sangue e parla di premere sulla giunta militare perché acceleri il passaggio dei poteri. Non è un bello spettacolo, anche se per ora potrebbe non esserci un tale trasferimento di poteri. Il processo elettorale è lungi dall’essere terminato e andrà avanti ancora per circa tre mesi, a cui seguiranno le elezioni presidenziali. Ah, certo: stando ai risultati attuali, c’è da credere che gli islamisti vinceranno anche la presidenza. Ed è lì che inizierà davvero lo spasso. Il presidente Obama si troverà davanti a una sfida che non è in grado di affrontare giacché non ha nemmeno capito cosa sta accadendo. È come uno a cui è stato detto che un feroce leone è in realtà un gattino e allora cerca di farlo mangiare dalla mano. […]Ai fini di queste elezioni, l’Egitto è stato suddiviso in tre sezioni e ogni sezione avrà un secondo turno. La mia previsione è che i moderati non riusciranno a lavorare insieme e che gli islamisti finiranno con l’andare ancora meglio di quanto non sembri ora. Il corrispondente del Wall Street Journal dice che i salafiti spingeranno la Fratellanza ancora più a “destra”. Ma perché la Fratellanza dovrebbe fingere moderazione quando il popolo ha parlato e ha detto di volere la shari’a con la ciliegina sopra.Dunque gli islamisti hanno vinto e le elezioni sono state corrette. Dobbiamo rallegrarci che la democrazia ha funzionato e che il popolo sta ottenendo quello che desidera? O dobbiamo dispiacerci che il popolo desideri una dittatura repressiva, l’oppressione delle donne, la sopraffazione dei cristiani, il conflitto con Israele, l’odio verso l’occidente e il congelamento della società egiziana in una camicia di forza che può portare solo povertà persistente e aumento delle sofferenze? Quando il conteggio dei voti sarà più chiaro potremo affinare la nostra analisi. Ma ora una cosa la sappiamo: questa è la democrazia in versione egiziana.
(Da: Global Research in International Affairs-GLORIA, 1.12.11)

La migrazione delle gru in Israele

La Valle di Hula si trova nel nord di Israele ed è una delle tappe principali degli uccelli migratori, che in questo periodo si allontanano dalle regioni fredde dell’Europa e vanno a svernare in Africa. Per questo motivo è anche uno dei luoghi più importanti per il bird-watching.Dan Elon, che dirige il centro di bird-watching della Società per la protezione della natura in Israele, spiega che ogni anno milioni di uccelli si fermano nella valle di Hula per riposare, nutrirsi e rimettersi in forza. In particolare la valle ospita circa 90mila gru, 60mila pellicani e 600mila cicogne. Secondo Elon si tratta di «un posto davvero unico» sia per la quantità che per la varietà degli uccelli che gli appassionati possono osservare. La maggior parte degli uccelli migratori che fa tappa in Israele proviene dai paesi baltici, dall’Europa dell’Est e dalla Scandinavia.http://www.ilpost.it/


Quell’infatuazione degli arabi per il caos

Di Guy Bechor, http://www.israele.net/
Questa non è la prima volta che il mondo arabo si innamora delle rappresentazioni negative da lui stesso concepite. Fu così anche negli anni ’90 e nei primi anni Duemila, quando il mondo arabo di infatuò del fenomeno dei “martiri”. I poeti componevano ispirate elegie in onore degli attentatori suicidi che si facevano scoppiare tra la gente in Israele, e i mass-media ne tessevano panegirici rapiti. Poi, però, i “martiri” iniziarono a farsi esplodere anche – e in gran numero – nelle strade del mondo arabo.Qualcosa del genere accade quando gli egiziani si innamorarono della rovinosa rivoluzione militare che ebbero nel 1952, e lo stesso sta accadendo oggi: si sono innamorati del caos. L’adunata oceanica “di un milione di persone” in piazza Tahrir, al Cairo, è diventata un concetto sacro, un valore in sé anziché un mezzo, un’icona storica da venerare senza capire che non c’è molto che leghi questa cosa alla vera democrazia. Si tratta piuttosto di un movimento aggressivo, bellicoso e distruttivo per la loro società.L’Egitto conta 87 milioni di cittadini; un milione di bambini sono già nati da quando è stato rovesciato Hosni Mubarak. Dopo tutto, con queste cifre non è difficilissimo raccogliere nelle strade centinaia di migliaia, persino un milione di persone. Ma gli egiziani non si rendono conto che stanno santificando un movimento aggressivo, addirittura violento, che d’ora in avanti potrà minacciare qualunque tipo di regime vada al potere. Non basta. Ora sarà molto difficile combattere contro questo fenomeno santificato, soprattutto perché l’hanno santificato gli egiziani stessi. In fondo, vi saranno sempre nel paese masse di persone frustrate e deluse. Le grandi aspettative di quella che loro chiamano “la rivoluzione del 25 gennaio” hanno già dato adito a enorme disinganno e sconforto.In effetti, le cose non sono molto cambiate. Più esattamente: sono cambiate in peggio. Tutti i parametri nazionali sono in declino: l’economia, la sicurezza personale, la statura internazionale dell’Egitto. Da stato stabile e potente, si sta trasformando in un paese percepito come insicuro, sopraffatto dalla disperazione, e pericoloso. È il caos. E quando il caos viene adorato, diventa il vero sovrano.Se non vi saranno brogli macroscopici, da queste elezioni parlamentari è previsto che l’islam radicale uscirà alla grande, tanto che potrebbe anche assumere il controllo del sistema politico del paese. Non stiamo parlando solo della Fratellanza Musulmana, ma anche di forze persino più estremiste, compresi i salafiti, anch'essi presenti alle elezioni con un loro partito. E così l’Egitto diventerà sede di tre centri di potere ostili fra di loro. I militari e l’establishment della difesa, che faranno molta fatica ad accettare la perdita del potere e già vorrebbero mettere in piedi un consiglio supremo della difesa basato sul modello turco che contrasti parlamento e governo; l’establishment religioso, che in modo abbastanza sorprendente diventerà la forza civile più forte del paese, un fatto che soltanto un anno fa sarebbe apparso assurdo; e poi il terzo attore, la piazza e la violenza, cioè il caos. I Fratelli Musulmani hanno imparato che possono utilizzare la piazza contro il regime militare, ma hanno anche capito che la piazza può lavorare anche contro il loro movimento. Alla fin fine, il caos governerebbe anche lì: le masse frustrate e violente potranno scendere ancora in strada contro chiunque sia il potere.Anche se l’Egitto ama definirsi “il paese delle istituzioni”, in realtà non ha mai avuto vere istituzioni democratiche, né una cultura democratica. Nel vuoto che è stato creato vediamo fiorire confusione e anarchia.Gli egiziani non hanno capito che la democrazia è una risorsa delicata, che rispetta e comprende l’altro, il diverso, il debole e non li calpesta nelle piazze come è stato fatto, ad esempio, coi cristiani copti.Se vuole che l’esperimento rivoluzionario che ha intrapreso abbia successo, la società egiziana deve abbandonare la cultura che venera il violento e il negativo, e raccogliersi attorno a una nuova visione di costruzione, ricostruzione e sviluppo: non gli slogan vuoti degli islamisti, destinati solo a scopi elettorali, ma piuttosto un nuovo slancio nazionale e una visione nuova ed entusiasmante. L’Egitto ama queste genere di visioni. Come da tradizione, santificherà anche questa. In caso contrario, questo grande paese è destinato a continuare a sprofondare nella confusione ideologica, mentre il caos prodotto dal paese stesso se la ride sullo sfondo.
(Da: YnetNews, 25.11.11)

Ricerca israeliana: donne migliori nel multitasking (e più brave in casa)

La donna è più brava nel multitasking

Essere multitasking, ovvero avere la capacità di svolgere più compiti nello stesso tempo, è un'attitudine femminile ovvero le donne vi si dedicano per più tempo e con risultati migliori rispetto a quanto facciano gli uomini. A dimostrarlo è uno studio che ha analizzato le mamme e i papa' di 500 famiglie. In termini di quantita', i ricercatori hanno misurato che le madri spendono circa 10 ore alla settimana piu' in multitasking: 48,3 ore contro le 38,9 dei papa'.A conferma anche alcune ricerche dell'Istat, secondo le quali in Italia un padre tra i 25 e i 44 anni passa generalmente un ora e 42 minuti con suo figlio e generalmente tende a trattenersi 10 minuti in più, se il figlio in questione è un maschietto.Dall'indagine israeliana risulta inoltre che i padri che collaborano maggiormente in famiglia sono quelli con un titolo di studio elevato, un lavoro da dipendenti e non da autonomi e quelli che hanno una partner occupata e non casalinga.''I nostri risultati forniscono un supporto alla nozione popolare secondo la quale le donne sono piu' multitasking - afferma Offer Shira, principale autore della ricerca, del Dipartimento di Sociologia e Antropologia alla Bar-Ilan University, in Israele - e suggeriscono che l'esperienza emozionale e' vissuta piu' negativamente dalle donne''. La grande discrepanza sta soprattutto nel modo in cui uomini e donne spendono le loro ore di multitasking. ''Quando l'attivita' multitasking e' a casa - rilevano i ricercatori - le madri hanno piu' probabilita' di impegnarsi in lavori domestici o di cura dei figli, attivita' che di solito richiedono sforzi intensi. I padri, al contrario, tendono a impegnarsi in altri tipi di attivita', come parlare con una terza persona o di impegnarsi nella cura di se', esperienze meno onerose''. Per questo, per le madri, il multitasking e', nel complesso, un momento frustrante e complesso, mentre non lo e' per i padri che la definiscono ''un'esperienza positiva''.http://fuoridalghetto.blogosfere.it


Hurricane 53
"C'è poco tempo, discorsi arabi presso le Nazioni Unite hanno esortato il mondo arabo a boicottare tutto ciò che viene dal popolo ebraico. Molti siti arabi chiamano al boicottaggio dei prodotti israeliani".In risposta, il signor Meyer Treinkman, un farmacista con un grande cuore, si offre di aiutare il loro boicottaggio come segue:Qualsiasi arabo che ha la sifilide non può essere curato con il Salvarsan scoperto da un ebreo, il Dr. Paul Ehrlich considerato come il padre della chemioterapia.Non dovrebbe anche cercare di scoprire se ha la sifilide, perché il test Wasserman è stata la scoperta di un altro ebreo, Wasserman.Un arabo che soffre di malattie cardiovascolari non dovrebbe usare la Digitale, una scoperta di Ludwig Traube.In caso di mal di denti, non usare cocaina, una scoperta degli ebrei, Widal e Weil.Se un arabo ha il diabete, non usare l'insulina, scoperta da Minkowski, un Ebreo.
In caso di mal di testa evitare il Pyramidon Antypyrine, scoperte di Spiro e Elege.
Gli arabi dovrebbero fare altrettanto con le loro malattie mentali, perché Freud, il padre della psicoanalisi era un ebreo.Se un bambino è affetto da difterite, deve astenersi dalla reazione "Schick", che è stato inventato dall'ebreo, Bella Schick.Devono continuare a morire o rimanere paralizzato dalla paralisi infantile, perché l'inventore del vaccino contro la poliomielite è un ebreo, Jonas Salk.Devono rifiutare l'uso della streptomicina e continuare a morire di tubercolosi perché è un ebreo, Zalman Waxman, premio Nobel di medicina nel 1952, inventò il farmaco per il trattamento di questa malattia mortale.I medici arabi devonno rinunciare a tutte le scoperte e miglioramenti apportati dal dermatologo Sehn Giuda Benedetto, o lo specialista polmonare, Frawnkel e quelle di molti altri scienziati ebrei e medici esperti di fama internazionale.In breve, gli arabi buoni, che rimangono a soffrire in silenzio di sifilide, malattie cardiovascolari, mal di testa, il tifo, il diabete, disturbi mentali, la poliomielite, la tubercolosi, devonno essere orgogliosi di obbedire al boicottaggio islamico".Propongo a tutti gli appassionati di BDS (Boicottaggio, ritiro degli investimenti e sanzioni) come a tutti gli utenti deliranti di Internet che incitano al boicottaggio dei prodotti ebraici, un boicottaggio vero,completo e senza compromessi: niente telefono, niente computer, niente internet o Facebook o Google, non prendere vitamine aspirina, non utilizzare una penna a sfera, non avere un intervento chirurgico per la cataratta, non usare telecomandi, niente ecografia o doppler o MRI, nessun trapianto, niente jeans, sapone di Marsiglia, niente batuffolo di cotone, se davvero si vuole un boicottaggio perfetto, si dovrebbe anche smettere di ascoltare cantanti, compositori e musicisti ebrei e ce ne sono tanti in qualsiasi paese !
Ecco un elenco non esaustivo di scoperte fatte da studiosi e scienziati ebrei
(essendo troppo lungo, vi rimando al sito dove ho preso l'intero articolo)
http://hurricane_53.ilcannocchiale.it/?TAG=ebrei%20inventori

Memoria Yiddish

Tecniche jewis per migliorare la memoria

«Forse Pico della Mirandola aveva geni ebrei…»
La battuta è di Eran Katz, studioso americano della super memoria yiddish autore del best seller Jewis techniques to boost memory power (ed. Crown) in cui spiega come e perché il popolo di Dio eccelle nell'arte di ricordare.- Il ricordo è attivazione dei sensi «Gli ebrei soprattutto ortodossi, fin da piccolissimi, ascoltano più volte nel corso dell'anno le letture sacre, partecipano a riti familiari e feste. Associano le storie a odori, sapori, colori che appartengono a un mondo lontano. Ed è proprio questa elaborazione interiore a enfatizzare le capacità cerebrali di archiviazione e recupero dei ricordi», spiega Alberto Oliverio, psicobiologo. Perché il cervello, come evidenziano recenti studi del Weizmann Insitute di Tel Aviv, non cataloga dati in astratto e in un'unica area, ma li distribuisce nei diversi circuiti: olfattivo, uditivo, della vista, del linguaggio. E l'attivazione di uno solo di questi canali sensoriali ne favorisce la rievocazione. - Metodo dei loci Leggere l'uscita dall'Egitto, la fuga di Davide nel deserto di Maon è un percorso improntato alla cosiddetta tecnica dei loci che consente di collocare le informazioni in spazi precisi e poi di visualizzarle con facilità. Oggi questo metodo viene utilizzato dai giocatori di carte, di scacchi o più semplicemente da persone che vogliono potenziare la loro memoria. - Il valore del riposo settimanale C'è di più: fra gli ebrei è sacrosanto il sabato. Sospendere le attività in questo giorno rallenta il ritmo delle onde generate dai nuclei cerebrali profondi. «Queste vibrazioni elettriche favoriscono il reset dei circuiti nervosi instabili da cui dipendono le memorie recenti, trasformandoli in circuiti più consolidati, anche grazie alla formazione di nuove sinapsi cattura-ricordi», aggiunge il professor Oliverio. - La cucina kasher Ma il passaggio di informazioni da un neurone all'altro richiede la presenza di un equilibrato mix di glucosio, proteine, lipidi, vitamine, oligoelementi. E la cucina kasher ricca di frutta e verdura proposte in corrette combinazioni (proteine o carboidrati con verdure, mai carne con pesce o con formaggio) favorisce il giusto assorbimento di vitamina B, che alimenta le fibre nervose cerebrali e di tiroxina, precursore dell'adrenalina, fissatore dei ricordi. (Vogue, 2 dicembre 2011) inviatomi da Barbara








Una fantastica mostra virtuale sul teatro Yiddish

http://exhibitions.europeana.eu/exhibits/show/yiddish-theatre-en/yiddish-theatre-themes

venerdì 2 dicembre 2011


antisemitismo, circoncisione, divieti

Il libro che più chiarisce la violenza, la potenza, la stabilità attraverso i secoli dell'antisemitismo, è "L'ultimo dei giusti". Credo che sia in assoluto il libro più sconvolgente che sia mai stato scritto.Esso ci mostra come l’antisemitismo abbia colpito in ogni epoca, senza che nessuna generazione sia stata saltata, con una violenza disumana. È l’antisemitismo la colpa di origine del Cristianesimo, il virus introdotto nelle scritture cristiane, che noi non possediamo nella versione originale, ebraica, ma solo in versioni tardive e tradotte. L’antisemitismo è il mezzo con cui la popolazione europea, che si è creata dalla fusione di popoli con spaventosa ferocia, romani e barbari, supera i secoli conservano intatte le proprie potenzialità di ferocia. Non succede mai che queste potenzialità di crudeltà siano mai veramente abolite, ed esse riesplodono poi a livelli assoluti quando il cristianesimo viene sospeso, nella due grandi religioni atee del XX secolo, il comunismo sovietico e il nazismo tedesco, messi in quest’ordine per indicarne la sequenza temporale.Nato con un parricidio, il cristianesimo ora rischia di morire per parricidio, visto che la società occidentale attuale rinnega tutta la propria storia, a meno che, con un’operazione filologica straordinaria, non risolva i propri testi e con un’assunzione di responsabilità, e quindi anche di colpa, non risolva la propria storia. 1 Che cos'è l'antisemitismo?L’antisemitismo è l’odio di tipo etnico per il quale non c’è risoluzione: anche i bambini devono essere eliminati. Si intende per antigiudaismo l'odio per la religione ebraica, e l'accettazione dei suoi appartenenti nel caso si convertano. I bambini a volte vengono rapiti , un esempio è il caso Mortara, per convertirli. Lo scopo finale dell’antigiudaismo è la scomparsa della religione ebraica per conversione dei suoi appartenenti. La conversione è stata imposta con le persecuzioni più efferate in molte epoche, in altre invece con un continuo stillicidio di umiliazioni. Si intende per antisemitismo l'odio per il popolo ebraico, senza possibilità di salvezza alcuna nemmeno in caso di conversione. I bambini sono sterminati. Possiamo usare come esempio Santa Teresa d’ Avila e Santa Teresa della Croce, Edith Teresa Stein. Entrambe di origine ebraica, entrambe convertite al cattolicesimo ed entrambe suore. Nemmeno la condizione di suora salva Edith Stein: le SS entrano direttamente nel suo convento per prelevarla e portarla da Auschwitz dove sarà uccisa.Da dove nasce l'antisemitismo? Perché tutto questo odio?In realtà esistono numerosi tipi di antisemitismo che si intrecciano e si sovrappongono. A volte si moltiplicano l'uno per l'altro.Cominciamo dall’odio che nasce dal fatto che in epoca premoderna gli Ebrei avevano una natalità maggiore, una minore mortalità infantile. L’odio per chi riesce ad avere più figli di noi, in epoche in cui tutta la sopravvivenza sia dell’individuo che della società sono basate sull’alta natalità, l’odio per chi non subisce nella sua famiglia devastanti morti per epidemia. Questa è la causa del primo antisemitismo e della prima persecuzione in ordine di tempo: è quello degli antichi egizi. Il popolo ebraico era disperso nel loro vasto impero in condizione di servitù. L'animosità degli egiziani contro di loro comincia con lo sterminio dei figli maschi. Perché tutto questo odio? Fra l'altro per quale motivo uccidere i maschi di un popolo sottoposto alla propria autorità? I maschi sono più forti, sono servi e schiavi più utili delle femmine. Perché ordinare l'assassinio di nati maschi? Una risposta a questa domanda potrebbe essere questa: gli egiziani erano spaventati dalla maggiore natalità degli ebrei. In tutte le epoche storiche ad eccezione di quella moderna il problema della natalità è stato un problema fondamentale. La mortalità infantile mieteva vittime con spaventosa ferocia. Se i figli sopravvissuti non erano in numero sufficiente, ci si avviava all'estensione. In epoca pre moderna sono necessarie moltissime braccia perché l'agricoltura funzioni. Se ho avuto 10 figli e solo tre sono rimasti vivi, non sono sufficienti per ricavare dei campi abbastanza cibo. Le civiltà antiche sono sempre gravate dal rischio permanente che l'equilibrio tra mortalità infantile e natalità penda dalla parte sbagliata. Intere civiltà si sono estinte perché, a un certo punto, la natalità non è più stata sufficiente. Tra queste civiltà, c'è la stessa civiltà romana. I romani non hanno più abbastanza figli, quindi sono costretti a fare entrare i barbari all'interno dei loro eserciti, e questi barbari risulteranno la causa del crollo. Per capire che cos'è l'orrore di non avere abbastanza figli, e quindi di essere sull'orlo dell'estinzione, è sufficiente andare a Pompei. Enormi falli dipinti e scolpiti fanno da simboli della fertilità, per augurarsene il più possibile, in tutte le case. Uno dei motivi della scarsa natalità romana sembra imputabile all'intossicazione cronica da piombo che disequilibrò un equilibrio da sempre fragile. Il fallo ossessivamente presente dal Menhir preistorico al cornetto portafortuna è un simbolo di fertilità. L'equilibrio tra natalità e mortalità infantile è stato fragile in tutti popoli, con leccezione del popolo ebraico. Sono più di 600 le norme che il popolo ebraico deve seguire per essere osservante della legge. Moltissimi critici, a cominciare da Voltaire, hanno ridicolizzato tutte queste leggi. Cominciamo ad analizzarle attentamente, da un punto di vista puramente medico. Purifica le mani con l'acqua prima di toccare il cibo: e la prima causa di morte della prima infanzia, la gastroenterocolite, viene evitata. Purifica le mani dopo aver toccato il sangue o i cadaveri. Allontana i lebbrosi e colro che soffrono di itterizia.Cominciamo con la legge più famosa: la circoncisione. La circoncisione va a fatta obbligatoriamente all'ottavo giorno di vita. Dove sussistano problemi di salute, parlava ad esempio ittero neonatale, può essere posticipata di qualche giorno. All'ottavo giorno di vita la sensibilità è molto bassa e in compenso la coagulazione e al massimo della sua potenza. Eseguito al momento giusto, l'ottavo giorno appunto, l'intervento di circoncisione è molto poco gravoso per il bambino. È un intervento su cui possiamo discutere in epoca attuale, in un'epoca cioè dove esiste l'acqua corrente, dove esistono gli antibiotici e dove esistono disinfettanti. In un'epoca dove tutto questo non esista la circoncisione fatta l'ottavo giorno è la scelta migliore. Il solco balano prepuziale, la parte che viene tolta con la circoncisione, dove non esista la possibilità di una buona igiene quotidiana, diventa un infernale ricettacolo dei batteri. Un'altra regola molto forte dell'ebraismo è il divieto per un uomo di avvicinarsi alla sua donna mentre lei è mestruata. Immaginiamo cosa succede in una popolazione priva di acqua corrente e delle dove questa regola non esista. Un uomo, non circonciso, quindi con il solco balano prepuziale si unisce alla sua donna che è mestruata. Il suo solco balano prepuziale si sporcherà di sangue. Dell'ebraismo è molto forte la raccomandazione ad evitare il sangue: dove il contatto con sangue sia stato inevitabile, è obbligatoria la necessità di purificarsi con l'acqua, cioè di lavarsi. Vorrei far notare che siamo all'età del bronzo. Non c'è nessuna idea della genesi microbiologica delle malattie. Ritorniamo al nostro uomo che si è congiunto con la sua donna mentre lei è mestruata. Il solco balano prepuziale, si sporca di sangue. Il sangue, questa terribile sostanza da cui gli ebrei devono sempre fare attenzione, è in assoluto il miglior lungo per i batteri. I batteri cioè adorano il sangue. Ovunque ci sia sangue al di fuori delle arterie lì ci sono batteri. Il solco balano prepuziale si riempirà di batteri, streptococchi, stafilococchi, e così via. Non sempre, ma una volta è sufficiente, questi batteri causeranno un’infiammazione. Siamo in epoca pre antibiotica: le infezioni sono devastanti. Possibile conseguenza sull’uomo:Infezione acuta e fimosi, cioè il prepuzio diventa talmente stretto da rendere impossibile l’atto sessuale. In alcuni casi gravissimi ostacola anche la minzione.Se l’infezione si cronicizza diventa ascendente e raggiunge i testicoli, con conseguente orchite, fino all’orchite purulenta ( conseguenze possibili: sterilità permanente, setticemia acuta e morte) oppure raggiungere le vie urinarie e i reni ( conseguenze: cistite, nefrite, insufficienza renale)I batteri, stafilococchi, streptococchi, enterococchi e così via incubati nel solco balano prepuziale, al successivo rapporto venivano infettati alla donna, potevano causare una vaginite e, per via ascendente raggiungere l’utero e di qui le tube. L’infiammazione delle tube lascia come conseguenza, sempre, la loro chiusura, quindi una sterilità permanente. In casi gravissimi degenera in una peritonite e quindi nella morte.Le malattie che per noi sono banali: la cistite, si cura in un paio di giorni, in epoca pre antibiotica ognuna di questa patologie è dolorosissima, devastante e potenzialmente mortale.Certamente queste complicazioni non succedevano tutte le volte, nemmeno a tutte le persone, ma era sufficiente una volta nella vita per causare una catastrofe. Quando le difese immunitarie erano diminuite, perché una persona aveva l’influenza o era poco nutrita o molto stanca, il rischio aumentava. Immaginiamo che capitassero una volta nella vita ad una persona su due: vediamo già una differenza abissale tra una popolazione circoncisa e una non circoncisa.In più: gli ebrei non potevano sprecare il proprio seme nella masturbazione o nell’omosessualità, come invece potevano fare gli egiziani. Avevano il permesso di avvicinarsi alle loro spose solo a mestruazioni finite , cioè nel periodo dell’ovulazione, con i testicoli pieni di spermatozoi. La gravidanza era molto facilitata. Queste sono esattamente le istruzioni che noi diamo alle coppie che desiderano avere un figlio.In tutte le epoche ad eccezione di quella moderna, la natalità alta era una benedizione. La mortalità infantile era molto alta, ci volevano molte braccia per poter mandare avanti l’agricoltura.La fertilità era l’ossessione di tutti. Quando l’equilibrio tra natalità e mortalità di inclinava dalla parte sbagliata, le civiltà, semplicemente si estinguevano.La liberazione dall’Egitto avviene secondo la narrazione biblica dopo la morte dei primogeniti degli Egiziani.Come interpretare questo dato in maniera laica? Un’epidemia che ha colpito i figli degli egiziani e non quelli degli ebrei, nulla di più ovvio visto che si trattava di due popolazioni, di cui una aveva regole igieniche estremamente precise e efficaci e l’altra no. La stessa cosa si è riprodotta innumerevoli volte anche in campo cristiano. La cristianità ha rinnegato tutte le regole. Supponiamo di essere una donna cristiana del tredicesimo secolo ( oppure ottavo, oppure sesto, come volete) Ho avuto tre figli di cui uno è già morto di febbre e non riesco ad avere altri figli. Ho sempre un sordo dolore all'addome, spesso un po' di febbre che mi spossa e niente figli. Mi passa davanti la donna ebrea con dietro la sua fila di sette bambini, tutti vivi. Dentro di me si scatena l'odio: ecco, ci deve essere un patto col diavolo. Oggi abbiamo ottime armi contro i batteri, ma non contro i virus.La circoncisione maschile diminuisce il rischio per gli uomini eterosessuali di contrarre il virus dell’AIDS del 60 %, e questo è un dato confermato. Una cifra stratosferica.La promiscuità sessuale può favorire nelle donne cancro del collo dell'utero o della bocca: queste lesioni secondo l'ipotesi di alcuni studiosi, potrebbero essere minori in caso di una popolazione dove i maschi sono circoncisi.Ora in molte nazioni, l’Olanda per prima, si discute di vietare la circoncisione in quanto amputazione di tessuti sani su minore non consenziente. Vero: ma anche una vaccinazione consiste nel causare un’infezione su un minore non consenziente. Infezione che in alcuno casi può avere conseguenza mortali. Un divieto alla circoncisione quindi caccerebbe gli ebrei, che sono olandesi, olandesi da sempre, che sono uno dei costruttori della civiltà olandese.Sono contraria a che le circoncisioni vengano fatte in ospedale e a spese dei sistema sanitario nazionale perché sulle spalle dei sistema nazionale devono esserci solo interventi di necessità immediata e non preventivi. Inoltre la circoncisione se va fatta va fatta come viene fatta nell’ebraismo: all’ottavo giorno, quando la coagulazione è massima, tutto il corredo anticorpale materno è presente e la sensibilità al dolore è minima.Insisto: quando è nato mio figlio dopo averci pensato su abbiamo deciso di non circonciderlo. Dopo averci pensato su. Abbiamo preferito che conservasse la sensibilità intatta, gli avremmo raccomandato regole igieniche impeccabili, ma, in una famiglia senza ascendenze ebraiche, l’idea della circoncisione è stata presa in considerazione. Non era un’idea balzana. Negli Usa in molti stati la circoncisione maschile interessa più del 50 % della popolazione. Ma se vivessimo in un’epoca senza antibiotici, con difficoltà ad avere acqua corrente in abbondanza, allora, la scelta sarebbe stata la circoncisione.Un’ultima considerazione.Come è stato possibile che in epoca antichissima il popolo ebraico avesse un numero così enorme di corrette informazioni igieniche? È impensabile che potessero essere dovute a osservazione statistica.Quindi appare possibile la teoria che tutte queste regole siano la prova di un rapporto speciale tra Dio e il suo popolo, che ha avuto le regole necessarie per sopravvivere sempre anche in epoche durissime.Silvana De Mari, http://silvanademari.splinder.com


Rugelach

Ingredienti:Per l’impasto : burro 200g., robiola 200g., farina 200g., zucchero 2 cucchiai da tavola, sale una presa.Per il ripieno : mandorle tostate o nocciole 100g., zucchero di canna 50g., cacao amaro 50g., cannella 1 cucchiaio, burro fuso 50g., 1 albume.Preparazione:La sera prima: mescolare il burro morbido con la robiola, versare la farina con lo zucchero sulla spianatoia, aggiungere il burro e il formaggio in mezzo e impastare velocemente, fino a ottenere un impasto morbido ma non colloso. Avvolgere nella pellicola per alimenti e tenere al fresco per una notte.
L’indomani: frullare le mandorle (o le nocciole) insieme al cacao, la cannella e lo zucchero di canna fino a ottenere una polvere piuttosto fine. Dividere l’impasto in due. Stendere la prima metà in un cerchio di circa 30cm di diametro. Spennellare con abbondante burro fuso, poi coprire con uno strato di polvere di mandorle & co. Passarci il mattarello in modo da far aderire bene il ripieno alla pasta, poi tagliare il disco in 16 spicchi. Arrotolare ogni spicchio come se fosse un cornetto, disporli su una teglia da forno. Procedere nello stesso modo con l’altra metà dell’impasto. Spennellare infine i cornetti con un po’ di albume sbattuto, cospargere con poco zucchero e infornare a 180° per circa 25 minuti o finché i rugelach non saranno dorati. Sullam n.83

........Non prendiamoci troppo sul serio


Il ballo delle debuttanti ...
Un incrociatore della Marina statunitense era ancorato sul fiume Mississippi, in una zona del profondo Sud razzista degli Stati Uniti, per concedere una settimana di licenza dei marinai.La prima sera, il capitano della nave riceve questa missiva dalla moglie di un ricco proprietario di piantagioni:‘Caro Capitano: giovedi sera, nella nostra mansion, ci sarà il ballo delle debuttanti in onore di mia figlia di Melinda.Voglia cortesemente inviare quattro ufficiali, ben educati, belli, celibi ed in alta uniforme per partecipare al ballo in qualità di cavalieri d’onore.Dovrebbero arrivare presto, diciamo alle 20:00 ben preparati per ad una serata di educata conversazione suddista.Mi raccomando, che siano ballerini eccellenti, in quanto saranno i cavalieri di belle e raffinate giovanette locali.Un ultimo punto: per favore, NO EBREI! Alle 20:00 precise del giovedi, la madre di Melinda sente un educato bussare alla porta, ed apertala si trova davanti, quattro ufficiali in alta uniforme, educati, sorridenti e soprattutto NEGRI.La signora rimane a bocca aperta e, dopo avere rischiato uno svenimento, ripresasi balbetta, ‘Credo che ci debba essere un errore…..’‘No, signora,’ risponde il primo ufficiale. ‘Il nostro capitano Itzhak Goldemberg non commette mai errori!

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A Tel Aviv un signore va a visitare il nuovo stupendo auditorium P.Roth e dopo averne ammirato la maestosità ed il lusso straordinario della struttura chiede al custode:Perchè questo auditorio si chiama Auditorium Roth?
- Il custode: in onore dello scrittore Roth.
- ah...in onore del famoso Phylip Roth, l’autore de Il lamento di Portnoy?
- No- risponde il custode- di Paul Roth.
- Mai sentito nominare! - replica l’uomo- ma che ha scritto di così importante?
- un gigantesco assegno! - ribatte il custode
a cura di R. Modiano, da Sullam n.83


Usa, Obama: Nessun alleato è più importante d'Israele

New York (New York, Usa), 1 dic. (LaPresse/AP) - Nessun alleato è più importante dello Stato di Israele. Così il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, parlando a un gruppo di collaboratori della campagna elettorale nella casa di New York di Jack Rosen, importante uomo d'affari e presidente del Congresso ebraico americano. Rosen ha espresso le "preoccupazioni" della comunità ebraica per le relazioni tra Israele e Stati Uniti. "Noi non facciamo compromessi quando si tratta della sicurezza d'Israele", ha risposto Obama.


Ambasciatore d’Israele all’Onu: “Israele accolse i suoi profughi, gli arabi no”

“La differenza fra le due popolazioni fu, ed è ancora oggi, che Israele assorbì e integrò nel proprio tessuto sociale i profughi ebrei cacciati dai paesi arabi, mentre i nostri vicini si rifiutarono di fare altrettanto”. Lo ha rimarcato martedì l’ambasciatore d’Israele, Ron Prosor, intervenendo alle Nazioni Unite in occasione del 64esimo anniversario del Piano di spartizione (approvato dall’Assemblea Generale il 29 novembre 1947).“I campi profughi allestiti in Israele – ha ricordato Prosor – diedero vita successivamente a fiorenti villaggi e città. I campi profughi allestiti dai paesi arabi, invece, hanno dato vita a sempre più profughi palestinesi. Noi abbiamo liberato l’enorme potenziale dei nostri nuovi immigrati. Il mondo arabo, invece, ha intenzionalmente e consapevolmente mantenuto la popolazione palestinese nella condizione di seconda classe di profughi eterni”. Prosor ha sottolineato come nella stragrande maggioranza dei paesi arabi, ai palestinesi siano tuttora negati i più elementari diritti di cittadinanza. “Non è per caso – ha aggiunto – se le responsabilità del mondo arabo verso gli ‘inalienabili diritti’ dei palestinesi non compaiono mai nelle risoluzioni che vengono proposte a questa Assemblea”.A proposito del piano di spartizione del 1947, che prevedeva la creazione di uno stato ebraico accanto a uno stato arabo nel territorio dell'allora Mandato Britannico sulla Palestina, l’ambasciatore israeliano ha ricordato che “la popolazione ebraica accettò il piano e proclamò un nuovo stato nell’antica terra patria, giacché quel piano corrispondeva alla convinzione sionista che fosse al contempo necessario e possibile vivere in pace coi nostri vicini nella terra dei nostri padri. Gli abitanti arabi, invece, respinsero il piano e scatenarono una guerra d’annientamento contro il neonato stato ebraico, presto raggiunti dagli eserciti di cinque stati arabi, membri delle Nazioni Unite. L’uno per cento dell’intera popolazione israeliana di allora cadde nei combattimenti contro quell’aggressione da parte di cinque eserciti. Si rifletta sul prezzo pagato in vite umane: sarebbe come se oggi morissero 600.000 soldati francesi [o italiani], o tre milioni di soldati americani, o 13 milioni di soldati cinesi. A causa di quella guerra, degli arabi divennero profughi e un numero analogo di ebrei che vivevano nei paesi arabi vennero costretti ad abbandonare le loro case: anch’essi divennero profughi”.Prosor ha affermato che in questi 64 anni la questione fondamentale che sta alla base del conflitto arabo-israeliano non è sostanzialmente cambiata: “Forse che gli arabi, e in particolare i palestinesi, hanno assimilato il concetto che Israele è destinato a durare e a rimanere lo stato nazionale del popolo ebraico? Ancora non si capisce se sono ispirati dalla prospettiva di edificare un nuovo stato, o piuttosto dall’obiettivo di distruggere uno stato che esiste. Due mesi fa il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), parlando da questo stesso podio, ha cercato di cancellare il legame inscindibile e ininterrotto fra il popolo ebraico e la Terra d’Israele. Ha detto: ‘Oggi vengo davanti a voi dalla Terra Santa, la terra di Palestina, la terra dei messaggi divini, dell’ascensione del Profeta Maometto, della nascita di nascita di Gesù Cristo’. Punto. Badate bene, non è stata una dimenticanza, non si è trattato di un lapsus. È stato l’ennesimo deliberato tentativo di negare e cancellare più di tremila anni di storia ebraica”.“La risoluzione 181 del 1947 che dà significato al 29 novembre – ha ripreso l’ambasciatore israeliano – menziona almeno 25 volte la creazione di uno ‘stato ebraico’. Ma noi ancora oggi non sentiamo nessun leader palestinese pronunciare questa espressione. La leadership palestinese si rifiuta di riconoscere il carattere di Israele come stato ebraico”. Alcuni di loro parlano della soluzione “a due stati”, ma non li sentirete mai dire “due stati per due popoli”. “Se sentite un leader palestinese dire ‘due stati per due popoli’ – ha esclamato Prosor – per favore telefonatemi immediatamente”. E ha proseguito: “I leader palestinesi chiedono uno stato indipendente palestinese, ma insistono che il popolo palestinese torni dentro lo stato ebraico. È una proposta che nessuno che creda veramente nel diritto di Israele ad esistere potrebbe mai accettare. L’idea che Israele venga invaso da milioni di palestinesi è irricevibile. La comunità internazionale lo sa. Lo sa la leadership palestinese. Ma il popolo palestinese non se lo sente dire. In questo momento, il divario fra la sua percezione e la realtà rimane il più grande ostacolo alla pace. Lasciatemelo ripetere: il cosiddetto diritto al ritorno è e rimane il maggiore ostacolo alla pace”.Il rappresentante israeliano ha concluso il suo intervento con un appello alle Nazioni Unite a “raccogliere finalmente la verità di questa giornata storica, per coltivare i semi della pace nella nostra regione che possono sbocciare in un futuro più luminoso”.(Da: YnetNews, MFA, 30.11.11) http://www.israele.net